Schiamazzi e rumori notturni in condominio: cosa fare?
Schiamazzi e rumori molesti dei vicini di casa durante la notte: quando è reato e come difendersi se i vicini non ascoltano le lamentele impedendo il riposo notturno.
Quello dei rumori provenienti dagli appartamenti dei vicini di casa è senza dubbio uno degli argomenti più trattati, nonché una delle tematiche che causa frequentemente discussioni in condomino: il diritto al sonno notturno in condominio genera un gran numero di controversie tra i vicini.
Come agire per tutelarsi?
La prima cosa da fare in questi casi è sempre provare a parlare con i diretti interessati, cercando di risolvere civilmente il problema trovando un punto d’incontro.
Quando i rumori eccedono, però, la “normale tollerabilità”, scatta il reato di disturbo della quiete pubblica ed è quindi possibile sporgere denuncia.
Schiamazzi e rumori molesti in condominio durante la notte: quali sono i limiti tollerabili?
La legge non impedisce di fare rumore a casa propria, esiste infatti il diritto a non essere disturbati, non il diritto al silenzio assoluto: il rumore però deve quindi essere “tollerabile”, quindi non troppo fastidioso o addirittura insopportabile.
Per quanto possa sembrare strano, il legislatore non ha specificato dei limiti precisi di tollerabilità del rumore: spetta quindi al giudice valutare singolarmente ogni caso.
Indicativamente, al fine di definire quale sia la soglia massima di rumore consentito, esistono dei limiti di decibel rispetto ai rumori di fondo che provengono da fuori casa (strada, altre abitazioni, ecc…):
- di giorno (dalle 6:00 alle 22:00), il rumore non deve essere superiore a 5 decibel;
- di notte (dalle 22:01 alle 5:59), il rumore non deve essere superiore a 3 decibel.
Attenzione: un regolamento di condominio approvato all’unanimità potrebbe, però, imporre dei limiti più stringenti in termini di orario e decibel.
Esistono anche altri elementi da tenere in considerazione:
- la ripetizione del rumore: una cena occasionale tra amici è diversa da un cane che abbaia continuamente tutte le notti;
- l’intenzionalità: una sedia che cade nel mezzo della notte causa un rumore forte che potrebbe svegliare i vicini, ma si tratta di un incidente ed un caso isolato;
- la collocazione geografica dell’abitazione: fare rumore in un appartamento del centro non ha lo stesso peso di un’area residenziale e di campagna, dove c’è maggior silenzio e, quindi, anche un leggero fischio può essere avvertito a decine di metri di distanza.
Diritto al sonno notturno in condominio: cosa fare se non viene rispettato?
Cani che abbaiano, bambini che piangono, coppie che litigano, musica o televisione ad alto volume, cene o feste in casa, aspirapolvere o altri elettrodomestici in funzione: sono molti i modi per dare fastidio con schiamazzi e rumori.
Se il vicino fa rumore di notte, non servirà a nulla contattare l’amministratore di condominio in quanto non ha alcun potere di intervenire nelle liti tra i proprietari. Egli è infatti garante del solo regolamento e delle parti comuni dello stabile, avrebbe competenza solo laddove nel regolamento vi sia una clausola che fissi gli orari di silenzio.
Se da un lato non si può certo esigere il silenzio assoluto, dall’altro non è neanche tollerabile un comportamento che violi il diritto al sonno notturno in condominio.
Quando si parla di reato e quindi è necessario chiedere l’intervento delle forze dell’ordine?
Le autorità intervengono solo laddove ci sia un reato e il rumore diventa penale solo quando, oltre a disturbare il vicino del piano di sotto e quello della porta accanto, arreca molestia “a un numero indeterminato di persone” (ad esempio l’intero palazzo o il quartiere).
In tutti gli altri casi, la via da intraprendere è quella di chiamare il proprio avvocato affinché invii una diffida al responsabile e gli intimi la cessazione delle molestie; in caso contrario, lo si potrà citare davanti al tribunale civile affinché il giudice lo condanni a interrompere i rumori e, eventualmente, al risarcimento del danno.